Pera, un frutto alleato contro la glicemia alta. Ma quali sono le corrette quantità?

pere

Chi soffre di glicemia alta si pone sempre la questione di quale tipo di frutta inserire nella propria dieta, e quali sono le giuste quantità. La frutta è considerato un alimento zuccherino, per questo motivo risulta difficile capire quanta consumarne.

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I diversi tipi di frutta hanno un indice glicemico molto diverso tra loro. Esistono dunque frutti maggiormente indicati e frutti che sarebbe meglio evitare, a prescindere dalle quantità. Le pere, fortunatamente, sono fra quelli con più benefici.

Le pere aiutano a ridurre il colesterolo, rafforzano il sistema immunitario e migliorano la funzionalità dell’apparato digerente, oltre a regolare i livelli di zucchero nel sangue. Infatti le pere, nonostante l’alto contenuto di carboidrati hanno un indice glicemico di basso, che va da 33 a 42 in base alla varietà di pera. Questo significa che apportano una bassa concentrazione di zuccheri nel sangue.

E dunque può essere inserita serenamente anche nel regime alimentare delle persone diabetiche. E’ possibile mangiare una pera piccola come merenda o come dessert.

Sono, inoltre, ricche di fibre, molto importanti nella nostra alimentazione. Le fibre presenti sopratutto nella buccia, tra cui la pectina, hanno la proprietà di ridurre sia l’assorbimento dei grassi sia quello degli zuccheri, agendo favorevolmente sul colesterolo e sul controllo glicemico.

Le pere hanno anche un importante potere antiossidante per la presenza dei flavonoidi. Questi inoltre aiutano a ridurre le infiammazioni nell’organismo e abbassano notevolmente il rischio di malattie croniche.

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