Quanto guadagna Bruno Vespa a Porta a Porta? Il probabile cachet

Bruno Vespa, una figura di lunga data all’interno del panorama televisivo italiano, è noto per la sua duratura presenza nel programma politico prevalentemente visionato, Porta a Porta. Questo programma, da molti considerato di fatto un’estensione del governo, è una piattaforma che garantisce discussioni politiche brillanti e coinvolgenti. Inoltre, Vespa è anche un autore che ha saputo coniugare il suo lavoro in televisone con la scrittura, narrando la sua carriera giornalistica in numerosi libri.

Il Salario di Bruno Vespa: Quanto Prende a Porta a Porta?

Bruno Vespa ha guidato con successo il suo programma, ribattezzato “la Terza Camera del Parlamento” da Giulio Andreotti e trasmesso da 26 anni su Rai Uno. Questo lo rende uno dei giornalisti più riconosciuti nella televisione italiana, in particolare nella Rai. Di conseguenza, è logico presumere che il suo salario rifletta la sua fama e competenza. Le stime, sebbene non siano confirmate, indicano che Vespa guadagna tra 1,9 e 2,1 milioni di euro all’anno solo per la conduzione del programma. Questa cifra lievita notevolmente se si considerano i diritti d’autore dei suoi libri, superando i 2 milioni di euro annui.

Possibili Riduzioni per Vespa?

Tuttavia, si stima che l’ammontare potrebbe essere ridimensionato a causa di recenti tagli al bilancio effettuati in varie aziende, incluse la Rai. Potrebbe darsi che Vespa, dal 2018, riceva uno stipendio ridotto a 1,2 milioni all’anno, corrispondenti a 120 episodi del talk show. Alcuni ipotizzano che la sua attuale paga si aggiri intorno agli 1,6 milioni di euro.

Bruno Vespa e la Generosità

Interessantemente, pare che queste riduzioni facciano parte di un progetto condiviso da Vespa e altri colleghi, mirato a finanziare borse di studio per giovani. Complessivamente, si tratterebbe di 15mila euro l’anno da dividere fra dieci studenti. Tra coloro che partecipano a quest’iniziativa, ci sono personalità eminenti come Giovanni Floris, Lucia Annunziata e Daria Bignardi.

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